Piccoli problemi con WordPress

Qualche passato esperimento con WordPress si è rivelato meno felice del previsto, visto che c’è stato qualche update nel passaggio alla versione 4.

Purtroppo mi sono accorto in ritardo dei problemi.

Fortunatamente nessun danno grave.

A. Cicuta

Posted in Uncategorized | Leave a comment

t5540: popolato connettore SATA

Un piccolo aggiornamento riguardo questo piccolo thin client che in questi giorni ha visto un intenso carico di lavoro… o quantomeno è rimasto acceso più a lungo del solito.

Visto che tempo fa dovevo fare un ordine di materiale elettronico, ho deciso di dotarlo finalmente di connettore SATA.

Adesso devo solamente trovare un disco adatto e testare questa piccola modifica.

A.C.

Posted in Apparecchiature, Digitale, Elettronica | Leave a comment

Maker Faire in Rome – quarto giorno

Grande ritardo per questo post, visto che anziché scriverlo il vero quarto giorno mi ritrovo a scriverlo ormai tornato a casa.

D’altra parte, la domenica è stata piuttosto pesante in tutti i sensi e con una tarda cena per festeggiare la fine della maker faire non ho avuto il tempo per scrivere, considerando anche la stanchezza per aver caricato nuovamente in macchina tutto quello che avevamo preparato per lo stand.

Il lunedì sono stato impegnato con il viaggio di ritorno mentre il martedì è stato speso nel cercare di diminuire l’aumento di entropia dovuto alla mia assenza, ovvero a leggere e-mail, rispondere ad e-mail, giri di telefonate e, ultimo ma non meno importante, cercare di rimettere a posto tutto il materiale portato fino a Roma.

Questo mi lascia a scrivere oggi della domenica alla Maker Faire.

Fortunatamente non c’è molto da scrivere. Qualche piccolo problema al nostro setup, qualche persona interessata al nostro progetto, qualche discorso con altre persone sulla direzione e sul materiale da utilizzare nel nostro progetto.

C’erano parecchi visitatori, visitavano anche la nostra tensostruttura (ma mi è stato accennato che una zona della fiera era comunque difficile da raggiungere e quindi piuttosto snobbata dai visitatori), in alcuni momenti spostarsi all’interno di alcuni spazi della maker faire era piuttosto difficile.

Fortunatamente, forti delle conoscenze dei giorni passati, sapevamo esattamente dove posteggiare la macchina e quindi caricare il nostro materiale in auto è stato quasi più facile che scaricarlo.

Purtroppo per diversi motivi non siamo riusciti ad utilizzare tutto il materiale che avevamo preparato quindi il progetto non ha avuto una presentazione al massimo delle sue possibilità ma poteva anche andare peggio.

Adesso dovremo lavorare per raggiungere una prima versione più stabile e più professionale.

Sul piano personale, questa maker faire è stata un’esperienza molto pesante, sia per il tempo che ha preso parteciparvi, sia per la fatica fisica e mentale spesa oltre che per andare alla maker faire per preparare ad un livello quantomeno dignitoso il nostro progetto (saranno comunque i visitatori a giudicare se il livello fosse o meno dignitoso).

Comunque, concludo con qualche ringraziamento: oltre che ai ragazzi dello staff e agli addetti alla sicurezza dell’auditorium, i miei ringraziamenti particolari vanno allo staff di SparkFun, Atmel, Intel, Texas Instruments e RS Components.

Infine, una piccola nota e un link per Thingz, un progetto che mi piace e di cui ho accennato. Io suggerisco di visitare il loro sito, visto che i ragazzi sono decisamente in gamba e il loro progetto ha davvero parecchio potenziale.

TL;DR: la maker faire è finita, parecchio stancante, molta gente, qualcuno interessato.

A. Cicuta

Posted in Elettronica, Fiere | Leave a comment

Maker Faire in Rome – terzo giorno

Terzo appuntamento con questa piccola cronaca della Maker Faire.

Oggi ci siamo alzati più presto per raggiungere la zona della fiera, memori del traffico dei giorni scorsi.

Sorpresa sorpresa, ovviamente oggi non c’era traffico e siamo arrivati in largo anticipo. Fortunatamente potevamo già entrare nella fiera e nel nostro stand.

Nel dubbio, anche domani ci alzeremo presto… non mi piace guidare nel traffico quando posso evitarlo.

Oggi preparare lo stand è stato immediato, è bastato togliere la copertura che avevamo lasciato ieri sera.

Purtroppo i disguidi con lo stand non sono finiti. Abbiamo ricevuto solo oggi un cartellone stampato dall’organizzazione che conteneva la descrizione del nostro progetto. In più, è saltata la corrente a tre stand della nostra tensostruttura. Chiaramente uno di questi stand era il nostro.

Quest’oggi c’era più gente rispetto a ieri e l’organizzazione ha iniziato (oltre che a distribuire mappe non chiarissime sulla disposizione degli stand) ad annunciare in italiano ed inglese la presenza di tutta una serie di tensostrutture non immediatamente visibile. Anche componenti dello staff che avvertivano i visitatori della presenza degli stand più nascosti hanno in qualche modo aiutato il flusso di visitatori ad incanalarsi nella nostra direzione.

Visto che oggi ho girato la fiera più di ieri, ho scoperto che la disposizione sembra infelice in più punti, non soltanto per noi. Inoltre, con tutto il mio girare c’è stata una tensostruttura che conteneva degli stand che avrei voluto visitare che non ho trovato. Son riuscito a vedere dov’era passandoci davanti in orario di chiusura della fiera.

Qualcuno si è fermato a farsi spiegare il nostro progetto, il che è bene. Qualcuno ha preso il nostro biglietto da visita che è anche meglio.

Parlando della mia visita, sono passato a visitare RS Components, visto che anche per il progetto ho acquistato componentistica da loro. Poi sono passato da SparkFun, dove ho potuto assemblare una board in omaggio (che si meriterà un post). Sempre nella zona dello stand SparkFun c’erano anche espositori Atmel. Ricordo soltanto il nome di battesimo di uno di loro (Bob) che mi (ci) ha omaggiato con un evaluation kit, Atmel Xplained Mini che è molto, molto interessante.

Mi sarebbe piaciuto lavorare sulla board SparkFun proprio con questo evaluation kit ma sfortunatamente è riconosciuto dalla versione 6.2 di Atmel Studio e sul mio portatile c’era la versione 6.1

Purtroppo, la rete wifi messa a disposizione dalla Maker Faire (accessibile peraltro senza l’utilizzo di username e password che ci erano stati in precedenza dati) era piuttosto lenta e non sono riuscito ad effettuare il download. Questa sera, sfruttando la rete del B&B spero di riuscirci e poter dare domani un’occhiata a Evaluation Board (per inciso, anche questa board si meriterà un post a parte) e board SparkFun.

Quindi, per quanto riguarda l’hardware, sono all’attivo di due board dotate di ATMega328 il che non può che farmi piacere. Ho anche approfittato dei miei giri per distribuire i miei biglietti da visita personali nel caso ci fosse qualcuno interessato.

Ho anche partecipato ad un workshop della Texas Instruments. Ho saputo della possibilità di partecipare al workshop dal loro stand e ne ho subito approfittato. Il workshop era davvero ben organizzato, l’esposizione chiara e precisa. E’ stato davvero un piacere parteciparvi e conoscere meglio LaunchPad. Il personale Texas Instruments è stato poi davvero disponibile.

Chiaramente anche questo workshop si meriterà un post a parte ma probabilmente solo dopo che avrò ordinato qualche board dalla Texas Instruments.

Dopo la Texas Instruments, passaggio obbligato anche da Freescale. Avrei voluto avere più tempo naturalmente.

Continuo a pensare che gli spazi della fiera non siano stati organizzati in modo ottimale. Per la nostra collocazione, mi sento meno di serie B visto che nessuno degli spazi allestiti mi ha completamente convinto e che c’è una tensostruttura in posizione decisamente più decentrata e difficile da vedere della nostra.

Tuttavia visitando e parlando con gli altri espositori personalmente mi sono sentito più di serie B in merito alle mie capacità. Devo migliorare. Oppure dedicarmi ad altro. Il livello a cui mi trovo mi lascia solo queste due alternative.

Tornando alla fiera, la serata si è conclusa con la scoperta che solo una delle due macchinette per pagare il biglietto del posteggio era operativa, con conseguente coda di persone in attesa di pagare. Per questo abbiamo deciso di mangiare nei dintorni della zona della fiera e soltanto poi tornare a recuperare l’auto.

Un piccolo appunto: nel B&B dove alloggiamo, nostri compagni di stand sono due francesi, anch’essi espositori alla Maker Faire. Visto che abbiamo la stessa destinazione, un paio di volte abbiamo dato loro un passaggio verso la fiera e ritorno, ma cosa più importante il loro progetto è interessante.

TL;DR oggi c’era più gente di ieri, è saltata la corrente al nostro stand, sono riuscito a girare stand molto, molto interessanti.

A.C.

P.S.

Ho appena finito il download di Atmel Studio 6.2 quindi probabilmente domani potrei già iniziare ad usarlo.

Posted in Elettronica, Fiere | Leave a comment

Maker Faire in Rome – secondo giorno

Secondo appuntamento con questa piccola cronaca della Maker Faire di Roma.

Oggi la mattinata era dedicata alle visite delle scolaresche mentre finalmente il pomeriggio ci sarebbe stata l’apertura per il pubblico generale.

Durante la notte qualche buona fata ha fatto sì che la tensostruttura fosse completata, anche con i banner. Naturalmente, i segnali che indicavano i vari spazi non erano perfettamente a posto.

Finalmente abbiamo potuto allestire propriamente il nostro piccolo banchetto.

Dato che le scolaresche sarebbero state scarsamente interessate (anche se inaspettatamente interessate alle modalità di operazione di una taglierina a ghigliottina) abbiamo approfittato della mattinata per lavorare sul firmware del nostro prototipo.

Anche in questo caso, scarso successo, con picchi di disperazione quando improvvisamente anche quello che funzionava aveva smesso di farlo.

Per fortuna avevamo una copia di un firmware precedente per cui durante il pomeriggio siamo riusciti a mettere insieme qualcosa che vagamente funzionava mentre continuavamo a battere la testa contro il problema che avevamo.

All’apertura per il pubblico non c’è stato l’afflusso di pubblico che ci saremmo aspettati, particolarmente secondo coloro che erano già stati alla Maker Faire dell’anno scorso.

In parte questo era una situazione da attendersi, visto che la fiera è piuttosto ampia e non siamo decisamente in prima posizione (e nemmeno la cosa più interessante da vedere, a mia modesta opinione).

La situazione è migliorata, con una certa quantità di pubblico che incurante degli ostacoli, o forse più semplicemente meglio informata sulla disposizione di stand e tensostrutture è arrivata anche nelle tensostrutture della nostra zona ma tuttavia sembra che in altre parti della fiera c’era molta più gente.

Almeno chi è passato ha palesato un minimo di interesse, il che è già una soddisfazione.

Comunque, tra preparazione del banchetto, lavoro sul firmware e preparazione generale non sono ancora riuscito a fare un giro completo per la fiera. Molto probabilmente questo succederà domani. Intendo per lo meno passare allo stand SparkFun e mettere alla prova le mie capacità con un saldatore in mano.

Riassumendo la giornata di oggi, direi che visto che dalle parti delle nostre tensostrutture (un poco nascoste…) non è passato tutto il pubblico che ci si poteva aspettare, ci siamo sentiti espositori di serie B – o emarginati. Locazione non centrale, pochi cartelli che indicassero la nostra direzione, mappe non sempre chiarissime.

Oppure potrebbe essere che semplicemente il pubblico abbia deciso che non era interessato alla nostra zona.

D’altra parte, a ben pensarci, effettivamente noi siamo di serie B. Per quanto mi sia impegnato nel progetto, mi rendo conto dei suoi limiti. Forse il limite maggiore è che il maggior pregio del progetto è l’impegno che ci abbiamo messo. Purtroppo impegnarsi è encomiabile, ma i risultati hanno un loro non indifferente peso.

Penso che nel giro della fiera di domani guarderò gli altri stand per vedere la distanza tra i risultati del mio impegno e quelli dell’impegno degli altri.

Serie B per le risorse e i mezzi e anche per i risultati. Tuttavia, niente impedisce di essere promossi dalla serie B alla serie A.

In alcuni momenti mi piace pensare che non manca molto visti i risultati che abbiamo già raggiunto. Al momento non sono esaltanti da guardare ma sono una solida base su cui costruire qualcosa di potenzialmente buono.

TL;DR oggi la Maker Faire ha aperto i battenti, c’era molta gente ma non nella nostra zona.

A.Cicuta

P.S.

Potrei anche scrivere un post sui bed&breakfast e alla fauna che li frequenta. Particolarmente la fauna che si lamenta quando noi si parla a bassa voce alle dieci e trenta di un giorno lavorativo, visto che devono alzarsi presto la mattina. Stessa fauna che alle undici passate di un venerdì ciarla allegramente ad alta voce… Naturalmente questo non è in nessun modo correlato alla difficoltà che ho nel concentrarmi per scrivere velocemente questo post per le voci in sottofondo.

Posted in Elettronica, Fiere | Leave a comment

Maker Faire in Rome – primo giorno

Dopo un lungo silenzio riprendo a scrivere questo piccolo blog.

Il motivo di questo lungo silenzio è stata proprio la Maker Faire di Roma.

Mentre l’anno scorso ero presente soltanto in spirito pur avendo partecipato ad un progetto (elettronico, naturalmente) che è stato esposto, quest’anno ho partecipato con un gruppo più piccolo, con un progetto che non potrei proprio definire più piccolo se non altro per la sua complessità.

Il progetto è lo stesso che è stato portato alla Radiant di Milano e alla Mini Maker Faire di Trieste.

Il progetto si è trovato più o meno nello stesso stato in cui si trovava alla Mini Maker Faire di Trieste (quindi un poco meglio rispetto alla Radiant di Milano): un prototipo semi-funzionante che smette di funzionare proprio negli ultimi preparativi la sera prima della fiera (o, nel caso della Maker Faire, la sera del giorno primo della partenza per la fiera).

Mentre per la Mini-Maker Faire di Trieste il problema è stato di natura hardware (abbiamo fatto saltare il pcb… colpa chiaramente mia, visto che ho sbagliato il dimensionamento delle piste), questa volta il problema è software (almeno sembra), visto che improvvisamente il prototipo si è rifiutato di comunicare con la board che usiamo per lo sviluppo.

Comunque, il progetto cresce bene, avvicinandosi asintoticamente ad uno stato di completezza pur senza raggiungerlo visto che ci sono sempre nuove idee per espansioni e funzionalità e, cosa non del tutto saggia, anziché terminare definitivamente una versione uno l’impegno si spinge a testare nuove soluzioni per funzionalità sempre più avanzate (e per un hardware sempre più complesso e miniaturizzato).

Tralasciando questo progetto e passando alla Maker Faire, in realtà sono partito per Roma già da ieri e il viaggio meriterebbe un post a parte (e non è detto che non lo scriva, ammesso che trovi il tempo) ma a parte qualche disguido, chiaramente colpa del navigatore satellitare e non chiaramente dell’innocente guidatore che avrebbe comunque dovuto prepararsi meglio riguardo alla strada da seguire, il viaggio è stato privo di avvenimenti di rilievo.

L’alloggio a Roma ha un grande pregio, l’economicità, che non è mai da sottovalutare, ma chiaramente non sono qui per parlare dell’alloggio.

Sono qui per parlare della Maker Faire.

Per prima cosa, voglio dire che ieri pioveva e che voci non confermate (non ho letto i giornali né ascoltato radio o televisione) dicevano che una parte di Roma era allagata.

Oggi si prevedeva pioggia tendente al diluvio universale.

Previsioni che chiaramente sono state completamente smentite dal tempo: sereno al mattino, qualche debole pioggia al pomeriggio.

Oggi era il giorno di allestimento degli stand, giorno che avremmo voluto sfruttare oltre che per chiaramente allestire lo stand anche per dare un’occhiata al nostro prototipo e possibilmente restituirlo al suo stadio di semi-funzionamento.

Potrei scrivere che è andato tutto bene.

Potrei scriverlo ma mentirei.

Il nostro stand non era ancora pronto, nonostante oggi tutto avrebbe dovuto essere pronto affinché gli espositori potesse allestire i loro spazi.

Non solo il nostro stand, ma nemmeno gli altri nella tensostruttura che ci ospita. Lo stesso vale per le altre tensostrutture che ho avuto occasione di osservare.

Noi siamo arrivati dopo l’orario di apertura, abbiamo potuto scaricare il nostro materiale… per poi attendere sotto un cielo che sembrava minacciare pioggia che venissero perlomeno montati i tavoli.

Gentile concessione, abbiamo potuto mettere al ripario il materiale su un tavolo (non quello a noi destinato, naturalmente) in vista di una pioggia che non si è materializzata.

Con molta calma nel corso della mattinata sono apparsi, nell’ordine, i tavoli, poi i pannelli dei vari divisori, poi il completamento parziale della tensostruttura (che ad onor del vero era praticamente completa, mancava ben poco), poi l’illuminazione per gli stand e gli allacciamenti elettrici. E non indichiamo i pannelli che finalmente indicavano senza possibilità di equivoci quale fosse la denominazione della tensostruttura a noi assegnata.

Diciamo che a pomeriggio inoltrato i lavori erano a buon punto ma abbiamo dovuto aspettare che terminassero gli allacciamenti elettrici dal nostro lato prima di liberare il nostro tavolo per il suo legittimo espositore che nel frattempo era arrivata.

Dopo qualche problema l’illuminazione era a posto… tranne che per uno standista, i cui divisori non erano ancora montati. Divisori su cui sarebbero stati montati dei faretti che a loro volta avrebbero portato la possibilità di avere prese di corrente.

Alla fine, sono arrivati gli striscioni della Maker Faire.

Alla fine della serata, quando ormai era ora di andarsene, noi non eravamo riusciti ad allestire lo stand, men che meno a verificare che cosa non funzionasse con il nostro prototipo.

Inoltre, fino quasi alla fine, tre pannelli dell’ultimo stand erano assenti. Assieme alla sua illuminazione e prese elettriche.

I banner della Maker Faire che avrebbero dovuto essere appesi lungo la parte alta della tensostruttura, non pervenuti.

A questi piccoli problemi organizzativi va aggiunto il piccolo problema dell’assenza di un posteggio per gli espositori o la possibilità di lasciare temporaneamente l’auto durante l’allestimento dello stand.

La parola d’ordine che ci è pervenuta è stata: scaricare e andare.

Fortunatamente c’è un posteggio a pagamento vicino, che fatti due conti per noi sarà più comodo ed economico che utilizzare i mezzi pubblici, soprattutto visto che avremo ancora da portare del materiale.

Per questa prima giornata di Maker Faire è tutto, per domani si prevede una mattinata di messa a punto durante l’apertura per le scuole e un pomeriggio pesante con l’apertura al pubblico generale.

TL;DR l’organizzazione ha lasciato a desiderare.

A.C.

Posted in Elettronica, Fiere | Leave a comment

Altera Cyclone board

fpga_board

Nuovo acquisto: la mia prima board di sviluppo basata su una FPGA Altera Cyclone.

Ovviamente una board basata su Cyclone è assolutamente obsoleta ma dato il costo veramente irrisorio della board stessa e l’inclusione di un programmatore JTAG collegabile via USB (USB Blaster) mi sono deciso ugualmente all’acquisto.

Dopotutto le FPGA mi sono piaciute fin dalla prima volta in cui ho avuto a che fare con loro (la prima FPGA in cui mi sono imbattuto è stata una Spartan IIIE della Xilinx, poi mi sono trovato a tornare indietro verso la Spartan ma questa è un altra storia).

Visto che ho iniziato con Xilinx sono contendo di provare anche Altera.

Torniamo allora alla descrizione della board.

Una coppia di regolatori di tensione (1.5V e 3.3V), presa d’alimentazione, pulsante di accensione, pulsante di reset, due dip switch da 6, quattro pulsanti, sei led, un generatore di clock a 50MHz, un MAX3232 per la necessaria translazione di livello per avere una porta seriale, un buzzer, un display a led da quattro cifre, una memoria ECSP1 per rendere possibile usare la board in modalità stand-alone, senza bisogno di avere un pc disponibile per programmarla, un DS1302 (Trickle-Charge Timekeeping Chip), header per JTAG, header per AS, un header per collegare un classico display LCD alfanumerico e un header per collegare un classico display grafico da 128*64 pixel, purtroppo non adatto a questo display già in mio possesso. In più, tanti, tanti altri header per entrata/uscita digitale: questa è una FPGA, avere tanti ingressi/uscite è più che naturale.

La board da sola però non è molto utile. Serve del software per poter far fare qualcosa alla board. Altera mette a disposizione la versione web di Quartus II, il suo sistema di sviluppo per FPGA e CPLD.

Visto che il Cyclone è un componente obsoleto, non è più supportato dalla corrente versione di Quartus II, ma sono disponibile le versioni precedenti. La versione più recente che supporta la famiglia Cyclone è la 11.0sp1 mentre le versioni successive hanno abbandonato il supporto per questa particolare FPGA.

L’installazione avviene senza problemi anche se è piuttosto ingombrante, con qualche gigabyte da scaricare ed installare.

Finita l’installazione è tempo di lavorare.

Nel mio caso questo significa rispolverare VHDL.

A questo proposito voglio citare Free Range VHDL: bel testo sul VHDL, Open Source. Una delle migliori risorse per la sua completezza.

Con un manuale sottomano, la board pronta e funzionante e il software correttamente installato è tempo di iniziare a descrivere hardware e fare qualcosa di interessante con questa board.

La prima cosa che farò sarà provare i led e i pulsanti. In VHDL, naturalmente.

Seconda cosa, scrivere sempre in VHDL un divisore, dividendo il clock un numero sufficiente di volte al fine di poterlo vedere facendo lampeggiare un LED. Magari riuscirò anche a capire per quale motivo i progettisti della board hanno deciso di far entrare il clock sul pin 92 (clk3) della FPGA, tralasciando, a quanto pare, il blocco PLL incluso nel Cyclone.

A questo punto toccherà al MAX232. Approfittando della sua presenza e del connettore già bello pronto potrò collegare ad un terminale e finalmente vedere qualcosa meno limitato e limitante dei led.

Mi piacerebbe arrivare a questo punto in breve tempo, anche se il tempo manca sempre. Dopo, non ci sono limiti se non la fantasia e, chiaramente, le doti del Cyclone.

A.C.

Posted in Digitale, Elettronica, FPGA | 2 Comments

Tempo di sperimentare: multilingua

Una piccola novità per questo sito: adesso è diventato multilingua (italiano ed inglese).

Questo è infatti il primo post bilingue.

La decisione è nata dalla necessità di provare i plugin di WordPress. Naturalmente è possibile provarli offline, cosa che ho fatto, ma la realtà di solito è diversa dall’ambiente di test.

Il plugin scelto è stato PolyLang visto che qmTranslate non andava d’accordo con un paio di altre impostazione dell’installazione di WordPress.

Direi che per il momento è tutto, adesso dovrò darmi darmi da fare e tradurre tutti i post antecedenti a questo…

A.C.

Posted in Novità | Leave a comment

Winstar WG12864A Rev.J

ws12864_1 Questo display grafico è stato un acquisto quasi impulsivo effettuato all’ultima fiera dell’elettronica a Pordenone. Il prezzo abbastanza esiguo e la voglia che avevo già da qualche tempo di sperimentare con display grafici dopo i classici display led alfanumerici mi hanno alla fine convinto.

Il display è abbastanza chiaramente marcato come 12864A, revisione J. La marca è abbastanza evidente, grazie all’etichetta. Non ci vuole molto a capire che il display è da 128×64 pixel e trovare il suo datasheet sul sito della WinStar è molto rapido.

Unico problema: il datasheet non si riferisce alla versione in mio possesso, probabilmente perché si tratta della revisione J. La differenza tra il datasheet e il modello in mio possesso sono due pin: il datasheet riporta un header da 20 pin mentre l’header del mio modello è inequivocabilmente da 22 pin.

Il mistero è rapidamente spiegato: mentre il datasheet si riferisce ad un modello con una normale retroilluminazione, il mio modello ha una retroilluminazione RGB, quindi un anodo comune e tre catodi anziché solo un anodo ed un catodo. Questo giustifica la presenza dei due pin in più.

Per il resto non c’è molto da dire: basato su NT7108 o equivalenti, è un display grafico come tanti e tante solo le librerie già pronte per utilizzarlo, magari con Arduino o, perché no, con un FPGA.

A.C.

Posted in Elettronica | 9 Comments

Hewlett-Packard t5540

t5540_1

Non ho ancora parlato di questo piccolo souvenir della Radiant di Milano. Ad un prezzo molto ragionevole mi sono portato a casa questo piccolo thin client per fare qualche piccolo esperimento.

Le precedenti prove che avevo fatto avevano visto nella parte del thin client una SparcStation 5 quindi anche non conoscendo a fondo le caratteristiche della macchina che andavo a comprare e basandomi solo su dati riportati dal venditore ero molto convinto che stavo prendendo una macchina più performante e, cosa non indifferente, dai minori consumi.

La scelta, tra le altre macchine, è caduta su questa anche grazie all’adesivo di Pippo e devo ammettere che mi ha portato fortuna: anziché i 512Mb dichiarati dal venditore, la macchina ne aveva 1024 (mi dispiace per venditore: di questo mi sono accorto solo tornato a casa, accesa la macchina e avuto accesso al BIOS).

Vediamo più in dettagli i dati del t5540. C’è una bella pagina a questo indirizzo che riguarda proprio questo e altri modelli di thin client Hewlett-Packard basati sulla stessa motherboard, ma riassumo comunque in breve le caratteristiche del thin client.

Basato su un processore VIA Eden a 1.00GHz, compatibile x86, disponde di 128MB di memoria flash su DOM (Disk On Module) quindi espandibili e di 1024MB(condivisi con la scheda video integrata) di memoria su una SODIMM 200pin (DDR2), probabilmente espandibili a 2048MB.

La scheda video integrata è basata su Via Chrome9, ed ha uscite VGA e DVI-D.

L’audio integrato è basato su controller HD Azalia e dispone di un uscita stereo frontale e di un ingresso per microfono (jack 3.5mm per entrambi).

Connettori ps/2 per tastiera e mouse, una porta seriale, una porta parallela e sei porte USB 2.0, di cui due nascoste di sicurezza sono la dotazione discretamente generosa di porte per periferiche.

Per quanto riguarda la connettività di rete, la macchina dispone di una porta  Ethernet 10/100/1000.

Ultima cosa ma non in ordine di importanza, sulla motherboard è presente ma non popolata con il suo connettore una porta SATA con alimentazione.

Il consumo dichiarato è di 4.16A a 12V.

Al momento sulla macchina gira una normalissima Debian Live senza alcun problema, con boot da USB. Inizialmente avevo provato con una Knoppix ma sfortunatamente la scheda di rete non era supportata.

Una piccola pecca della macchina è il volume del buzzer interno, decisamente elevato. Devo trovare il modo di disabilitarlo o quantomeno di ridurre il volume.

A parte il buzzer, la macchina è assolutamente silenziosa durante il funzionamento, visto che la dissipazione è completamente passiva.

Pur essendo un thin client gestisce senza problemi una distribuzione GNU/Linux moderna, cosa che non stupisce considerate le caratteristiche di processore e memoria. La presenza della porta SATA sulla motherboard mi spinge a volerla popolare ed eventualmente dotare il thin client di un disco rigido interno da portatile.

In questo modo, più che un thin client, il t5540 diventerebbe un personal computer particolarmente compatto e a basso consumo, visto che l’attuale limitazione è il DOM troppo ristretto per installare un sistema operativo completo mentre la soluzione in uso, basata su USB stick non è la migliore dal punto di vista delle prestazioni.

D’altra parte, dotarlo di un disco con un S.O. completo non è esattamente in tipo di sperimentazione che avevo in mente, per cui potrei anche scegliere di usare PXE.

A.C.

Posted in Apparecchiature, Elettronica | Leave a comment